E’ di ieri la notizia che l’Italia ha risposto, attraverso una lettera, all’Unione europea confermando la propria volontà di mantenere l’attuale normativa nazionale che vieta l’impiego di latte in polvere negli stabilimenti di produzione lattiero casearia.
Nella lettera si pone in luce come la materia in questione non sia armonizzata, quindi gli Stati membri possono avere norme più restrittive rispetto a quelle comunitarie. La normativa nazionale, infatti, non produce distorsioni della concorrenza rispetto al mercato del latte in polvere né impedisce il commercio di formaggi prodotti in altri paesi dell’Unione europea partendo dal latte in polvere.
Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha così commentato «L’impegno che abbiamo preso è stato rispettato. Si tratta di una scelta giusta per difendere la qualità dei prodotti lattiero caseari italiani, in particolare in una fase delicata di mercato come questa» e «Abbiamo sempre ribadito il nostro no a passi indietro sull’utilizzo del latte in polvere per la produzione di formaggi. Chiediamo alla Commissione di fare un approfondimento sull’etichettatura dei prodotti derivati dal latte, per dare informazioni sempre più trasparenti al consumatore».
No dell’Italia al formaggio senza latte fresco
30 settembre2015
di: Roberto Rizzati
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