Nessun rischio da esposizione al bisfenolo A per la salute dei consumatori

di: Sonia Bertozzi

Nell’ambito del sistema per la sicurezza alimentare dell’UE, l’EFSA ha il compito di svolgere valutazioni scientifiche del rischio per fornire informazioni che la Commissione europea, il Parlamento europeo e gli Stati membri potranno utilizzare nell’ambito del processo decisionale, per disciplinare l’uso in sicurezza di sostanze nei materiali a contatto con gli alimenti.

Il bisfenolo A (BPA) è un composto chimico usato nella produzione di materiali come la plastica per stoviglie riutilizzabili e i rivestimenti interni, in genere protettivi, per lattine. I residui di BPA possono migrare negli alimenti e nelle bevande ed essere ingeriti dai consumatori; il BPA proveniente da altre fonti, tra cui la carta termica, i cosmetici e la polvere, può invece essere assorbito attraverso la cute e per inalazione.

Nella nuova, completa valutazione sull’esposizione dei consumatori al BPA e sulla tossicità di tale sostanza , l’EFSA ha concluso che il BPA non rappresenta un rischio per la salute della popolazione di alcuna fascia di età (inclusi feti, neonati e adolescenti), ai livelli attuali di esposizione. L’esposizione attraverso la dieta o l’insieme delle varie fonti (dieta, polvere, cosmetici e carta termica) è nettamente al di sotto del livello di sicurezza (la “dose giornaliera tollerabile” o DGT).

Benché nuovi dati e metodologie affinate abbiano portato gli esperti dell’EFSA a ridurre considerevolmente il livello di sicurezza del BPA da 50 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno (µg/kg di pc/giorno) a 4 µg/kg di pc/giorno, le stime più elevate dell’esposizione alimentare e dell’esposizione attraverso un complesso di fonti (definita “esposizione aggregata” nel parere dell’EFSA) sono da 3 a 5 volte inferiori alla nuova DGT. Il gruppo di esperti scientifici ha concluso che è probabile che dosi elevate di BPA (superiori di centinaia di volte alla DGT) causino effetti dannosi su reni e fegato e, negli animali, anche sulla ghiandola mammaria.