Un criterio più utile ed efficiente per l’accreditamento, attraverso la conversione in strumento di formazione ed assistenza tecnico/scientifica.

di: Fernando Tateo e Monica Bononi - Laboratori di Ricerche Analitiche e Tecnologiche su Alimenti e Ambiente – Di.S.A.A. Università degli Studi di Milano

Scrive Fernando Tateo: "Sull’opportunità di eseguire quelle che si definiscono “operazioni di validazione” delle metodiche messe a punto da un laboratorio analitico, quale che sia l’organismo pubblico o privato di appartenenza, non v’è dubbio alcuno da parte di chi crede nella deontologia professionale cui deve soggiacere un’operazione analitica rivolta a dare un responso di conformità ad uno standard. Quello che è discutibile è invece il principio secondo cui si è giunti al punto in cui ogni laboratorio debba “accreditare” metodiche analitiche attraverso il sistema della rituale “visita di controllo” operata dall’unico ente preposto all’accreditamento sul territorio nazionale. Quello che si discute in questa nota non riguarda la competenza dell’ente nell’eseguire operazioni di verifica sull’operatività dei laboratori, ma l’opportunità che queste verifiche non siano più “condicio sine qua non” per considerare “accreditata” una metodica analitica."