La valutazione del potere calorico da riportare in etichetta di alimenti e bevande è notoriamente affidata al calcolo, attraverso fattori di conversione, derivato dalla conoscenza della composizione espressa come percentuale di carboidrati, composti azotati, materie grasse, fibra e/o altri nutrienti.
I fattori di conversione erano codificati già precedentemente con le Direttive CE 90/496 (abrogata dal 2014) e CE 2008/100 e gli stessi sono stati semplicemente trasferiti nel Regolamento (UE) n. 1169/2011 . Ma le semplificazioni di calcolo, specie per preparazioni alimentari di complessa composizione, non possono assumere significato realmente utile per una corretta informazione nutrizionale. Un servizio di misura sperimentale del potere calorico degli alimenti è attualmente istituito presso i Laboratori Savi di Roncoferraro (Mantova), scientificamente supportato da convenzione di ricerca con i Laboratori di Ricerche Analitiche e Tecnologiche su Alimenti e Ambiente (Di.S.A.A. – Università degli Studi di Milano).
In tema di valutazione sperimentale del potere calorico degli alimenti
14 aprile2016
di: Fernando Tateo e Monica Bononi - Laboratori di Ricerche Analitiche e Tecnologiche su Alimenti e Ambiente – Di.S.A.A. Università degli Studi di Milano
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