IMO: dal 2020 riduzione emissione di zolfo

di: Roberto Rizzati

L’organizzazione marittima dell’ONU, l’IMO (International Maritime Organisation), riunita a Londra nei giorni dal 24 al 28 ottobre, ha deciso in via definitiva di adottare nuovi limiti del contenuto di zolfo nel carburante navale in tutto il mondo a partire dal 2020, questa importante decisione segue gli accordi di Parigi sul clima.

A partire, dunque, dal 2020 il contenuto massimo di zolfo nel carburante navale dovrà scendere dall’attuale 3,5% allo 0,5%. Tale limite, è comunque meno stringente rispetto allo 0,1% delle aree ECAs (Emissions Controlled Areas) già in vigore da inizio 2015 in Nord Europa e Stati Uniti.

La riduzione della soglia allo 0,5% a livello mondiale avrà impatti rilevanti sul mercato marittimo, infatti coloro che vorranno continuare a utilizzare carburante tradizionale dovranno ammodernare le proprie navi con scrubbers o altre tecnologie finalizzate all’abbattimento delle emissioni.

Le vie percorribili sono quindi:
- dotare le navi di apparecchi per il filtraggio delle emissioni, tecnologia cara e attualmente poco utilizzata;
- adottare carburanti alternativi, ad esempio il GNL (gas naturale liquefatto), tecnologia che può essere adottata solo su nuove imbarcazioni o su unità esistenti ma dopo ammodernamenti complessi e costosi;
- utilizzare distillati a bassa contenuto di zolfo, che saranno sicuramente soggetti a un aumento dei prezzi.

A tal proposito il Baltic and International Maritime Council (BIMCO) e l’International Bunker Industry Association ritengono che difficilmente entro il 2020 saranno disponibili sul mercato quantitativi sufficienti di nuovi combustibili necessari a far fronte all’aumento della domanda, con annesso un aumento del prezzo del carburante navale a basso contenuto di zolfo.

Da parte sua l’IMO sta implementando nuovi piani per far fronte a queste problematiche.