Efsa: pubblicate linee guida per predisporre richieste di autorizzazione di nuovi alimenti e alimenti tradizionali da Paesi terzi

di: Roberto Rizzati

Con comunicato stampa del 10 novembre l’Efsa informa dell’avvenuta pubblicazione di due documenti in cui si illustrano le linee guida per predisporre richieste di autorizzazione di nuovi alimenti e alimenti tradizionali da Paesi terzi. L’adesione a tale linee guida contribuirà a garantire la sicurezza degli alimenti prima che i gestori del rischio possano autorizzarne l'immissione sul mercato europeo.

Le guide sono state adottate a seguito dell'adozione del regolamento (UE) 25 novembre 2015, n. 2283Regolamento (UE) 2015/2283 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, relativo ai nuovi alimenti e che modifica il regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga il regolamento (CE) n. 258/97 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1852/2001 della Commissione”, con cui vengono centralizzate le procedure di valutazione e autorizzazione. Saranno, infatti, i gestori del rischio dell'UE, e non gli Stati membri, a decidere se autorizzare o meno la commercializzazione dei nuovi alimenti, chiedendo eventualmente all'EFSA di condurre una valutazione scientifica dei rischi per confermarne la sicurezza. Tali disposizioni entrano in vigore dal 1° gennaio 2018.

Per nuovi alimenti s’intendono i cibi che i cittadini europei non hanno consumato in misura significativa prima del maggio 1997, compresi quelli da nuove fonti come l’olio ricco di acidi grassi omega-3 derivato dal krill o quelli ottenuti con nuove tecnologie (ad es. le nanotecnologie) o utilizzando nuove sostanze, come i fitosteroli (steroli vegetali).

Mentre gli alimenti tradizionali sono un sottoinsieme dei nuovi alimenti. Il termine si riferisce a cibi consumati tradizionalmente in Paesi extraeuropei e comprende alimenti a base di piante, microrganismi, funghi, alghe e animali (ad esempio semi di chia, frutto del baobab, insetti, castagne d'acqua).

Le nuove linee guida spiegano dettagliatamente il tipo di informazioni che i richiedenti devono fornire ai fini della valutazione del rischio, chiarendo anche come presentare queste informazioni prima che l’EFSA possa valutare la sicurezza dell’alimento nuovo o tradizionale.