Nella plastica e nei materiali a contatto con gli alimenti la minaccia degli interferenti endocrini

di: Avv. Giovanna Soravia – Studio Legale Soccol

Il tipo di plastica più utilizzato negli involucri, nei contenitori, nei materiali di uso alimentare (residui di tale sostanza sono inoltre presenti anche nelle resine utilizzate per i rivestimenti interni delle lattine), perché più resistente e versatile, è il policarbonato, che contiene però il Bisfenolo A (BPA) 2,2-BIS(4-IDROSSIFENIL)PROPANO, sostanza chimica classificata come interferente endocrino , in grado cioè di influenzare in modo avverso alla salute l’equilibrio ormonale dell’organismo (in particolare, l’esposizione al BPA potrebbe comportare l’alterazione dello sviluppo, della crescita e dell’apparato riproduttivo di adulti e bambini, e in generale mettere in pericolo la salute soprattutto delle categorie più esposte, come bambini e neonati).

 Il Reg. UE n.10/2011  fornisce norme specifiche sui materiali e oggetti di plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari, individuati in un elenco aggiornato alle risultanze scientifiche attuali, che costituisce una misura specifica ai sensi dell'art. 5 , par. 1, Reg. (CE) n. 1935/2004, ma attualmente è anche operativo un gruppo di lavoro internazionale istituito nella primavere del 2016 con cui l’EFSA sta studiando le nuove evidenze scientifiche che sono emerse circa i possibili effetti dannosi del BPA sul sistema immunitario.