Ambiente, cibo, salute. Emissioni di pesticidi tra riservatezza dei dati e trasparenza

di: Avv. Giovanna Soravia – Studio Legale Soccol

Due sentenze della Corte di Giustizia del 23.11.2016:

- La prima in merito all’uso del glifosato come sostanza attiva utilizzata nella preparazione di molti prodotti fitosanitari, sollecitata alla Commissione europea nel 2010 da parte delle due Organizzazioni non governative Stichting Greenpeace Nederland e Pesticide Action Network Europe (PAN Europe) in base al Reg. CE n.1367/2006 che recepisce la Convenzione di Aarhus.

- La seconda inizia per impulso dell’associazione olandese per la tutela delle api Stichting De Bijenstichting che nel 2011 aveva chiesto la divulgazione dei documenti presentati dalla Bayer CropScience BV alla stessa autorità in occasione della domanda di autorizzazione all’immissione sul mercato di alcuni prodotti fitosanitari e biocidi contenenti la sostanza attiva Imidacloprid, insetticida.

Le due cause così instaurate avanti la Corte di Giustizia, la C-673/13 P e la C-442/14, si sono concluse con le due sentenze del 23.11.2016 che sostanzialmente hanno precisato il significato di “emissioni nell’ambiente” e di “informazioni sulle emissioni nell’ambiente”: la Corte ha preferito la trasparenza alla riservatezza.

Sembra quindi che il diritto all’informazione debba prevalere sulla tutela del segreto industriale e sugli interessi commerciali delle aziende chimiche, e che attraverso l’accesso ai dati e alle risultanze delle valutazioni sui pesticidi e sostanze attive e sui relativi pericoli, liberamente e interamente consultabili, si possa ottenere una maggiore tutela dell’ambiente, del cibo, e, attraverso questi, della salute.


Avv. Giovanna Soravia – Studio Legale Soccol