Prodotti alimentari in vendita dopo la data di scadenza: non è reato ma illecito amministrativo

Prodotti alimentari in vendita dopo la data di scadenza: non è reato ma illecito amministrativo

di: Avv. Giovanna Soravia
La Cassazione Penale, Sez. III, con Sentenza 18 aprile 2019, n. 17063 ha statuito che “Va riconosciuta la natura di illecito amministrativo, e non di reato, alla fattispecie che ha ad oggetto la cessione o la vendita di prodotti alimentari che abbiano superato la loro data di scadenza”.
Nella precedente fase di appello, svoltasi avanti la Corte di Appello di Bari, l’operatore del settore alimentare era stato dichiarato penalmente responsabile in ordine al reato di cui alla L. 30 aprile 1962, n. 283, art. 5, comma 1, lett. b), per aver posto in vendita, oltre la data di scadenza, quattro confezioni di latte in cattivo stato conservazione, e lo ha condannato alla pena di Euro 2000 di ammenda.
L’interessato proponeva ricorso avanti la Suprema Corte deducendo tre diversi motivi di impugnazione; in particolare, il secondo motivo adduceva la violazione della legge penale per essere stata erroneamente qualificata la condotta come sussumibile nella fattispecie di cui alla L. n. 283 del 1962, art. 5, sul mero rilievo che il superamento della data di scadenza del prodotto integrasse l’elemento costitutivo del reato di cattivo stato di conservazione dell’alimento.
La Cassazione richiama il principio consolidato secondo cui la commercializzazione di prodotti alimentari confezionati, per i quali sia prescritta l’indicazione "da consumarsi preferibilmente entro il...", o quella "da consumarsi entro il...", non integra, ove la data sia superata, alcuna ipotesi di reato, ma solo l’illecito amministrativo di cui al D.Lgs. n. 109 del 1992, art. 10, comma 7, e art. 18, a meno che non sia accertato in concreto lo stato di cattiva conservazione delle sostanze alimentari.
Esclusa la configurabilità di una responsabilità penale, il fatto costituisce un’ipotesi di illecito di natura amministrativa.
Pertanto, ritenuto che il fatto non è previsto dalla legge come reato, conclude con l’annullamento della sentenza d’appello senza rinvio.