La “Commissione per l’elaborazione di proposte di intervento sulla riforma dei reati in materia agroalimentare”, istituita con DM 20.04.2015 e presieduta dal Dott. G. C. Caselli, ha presentato al Ministro della Giustizia, ad ottobre del medesimo anno (il termine inizialmente previsto del 31 luglio era stato poi prorogato al 16 ottobre), uno Schema di disegno di legge e relative Linee Guida.
I compiti assegnati alla Commissione erano sostanzialmente di revisione e adeguamento delle vigenti disposizioni del Codice penale e di procedura, delle leggi complementari e delle leggi speciali, per il raggiungimento di due importanti obiettivi:
1. razionalizzazione dell’attuale, complesso, assetto normativo;
2. ammodernamento delle soluzioni di tecnica legislativa, adeguate ai beni giuridici nuovi che si sono introdotti nel sistema, che necessitano idonei ed aggiornati strumenti di tutela.
Lo Schema di disegno di legge è sviluppato in quattro Titoli e 49 articoli che prevedono diverse modifiche al codice penale, l’estensione del novero dei reati presupposto del D.Lgs 231/01 anche alle nuove frodi in commercio di prodotti alimentari e ai nuovi delitti contro la salute pubblica e modifiche che coinvolgono anche la L. n. 283/1962 in materia di igiene alimentare.
Vediamo, dunque, come intende operare la riforma, a seconda del terreno normativo su cui si muove.
Schema di disegno di Legge e Linee Guida in materia di reati agroalimentari
30 marzo2016
di: Avv. Giovanna Soravia – Studio Legale Soccol
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