Terre e rocce da scavo: dal 22 agosto entrata in vigore la nuova disciplina.

di: Avv. Daniele Zaniolo

Dal 22 agosto scorso è in vigore la nuova disciplina delle terre e rocce da scavo, tema che negli ultimi anni ha visto proliferare molte norme, ha generato ampi dibattiti e ovvie difficoltà applicative. Tra le tante questioni insolute vi era quella relativa al trattamento delle terre e rocce da scavo prodotte dai piccoli cantieri o, comunque, in cantieri non legati alla costruzione delle grandi opere infrastrutturali che negli ultimi decenni si sono avviate nel nostro Paese.
Il DPR 120 del 13 giugno 2017 regola ora la materia compiutamente e contestualmente abroga le precedenti discipline.
Il principio generale che ispira l’intero corpo normativo è quello di rendere più facile la distinzione dei casi nei quali le terre e rocce da scavo sono assimilabili a sottoprodotti oppure a rifiuti (speciali), facendo anche riferimento alla loro provenienza. Il provvedimento legislativo è piuttosto articolato; in questa sede mi soffermerò soltanto su alcuni aspetti generali, rinviando ad altra sede l’analisi di altri temi.