di: Paola Chimienti
Termina domani, 15 settembre, il periodo transitorio ed entra ufficialmente in vigore la nuova edizione della 14001. In questi tre anni le imprese si sono dovute adeguare al nuovo standard, che si è contraddistinto per importanti novità:
- La struttura: il testo della norma segue il nuovo indice della HLS, articolato in 10 capitoli e comune a tutte le nuove norme di sistema. Sono stati introdotti capitoli sostanzialmente nuovi, come il 4 sul “contesto” ed il 5 sulla “Leadership”. Altri sono stati “ristrutturati”, come il capitolo 9 sulla valutazione delle prestazioni che comprende i requisiti sul monitoraggio, sull’audit e sul riesame della Direzione, il 10 sul “Miglioramento” all’interno del quale scompare lo strumento della “azione preventiva” ed il 7 sui processi di supporto;
- Prestazioni ambientali: tra i risultati o esiti del Sistema di Gestione deve essere compreso l’accrescimento delle prestazione ambientali dell’organizzazione stessa, definendo ed analizzando appropriati KPIs;
- Il Contesto dell’organizzazione: Si tratta di una novità assoluta, esalta la capacità e la volontà di un’azienda di confrontarsi con il proprio contesto, di comprendere chi sono i propri interlocutori, di ascoltarne le richieste e sollecitarne perfino i fabbisogni impliciti; ed infine di farsi carico di tali aspettative, fino a considerarle obblighi veri e propri;
- La leadership: il nuovo standar punta a rafforzare la relazione tra gestione ambientale e business aziendale, coinvolgendo tutto il Top Management, partendo dall'integrazione della Politica ambientale e degli obiettivi ambientali negli indirizzi strategici dell'organizzazione;
- Rischi ed opportunità: una importante novità comune a tutti i nuovi Sistemi di Gestione. L’organizzazione dovrà determinare le minacce e le opportunità che devono essere affrontate e governate per ottenere i risultati attesi, senza effetti indesiderati e conseguendo il miglioramento continuo;
- Life Cycle Ananlysis: l’organizzazione dovrà individuare e valutare gli aspetti ambientali dei propri prodotti/servizi considerando una “prospettiva di ciclo di vita”, ovvero considerando i possibili impatti ambientali di prodotti e/o servizi a partire dalle fasi del reperimento delle materie prime fino allo smaltimento/recupero finale.