Conclusioni della Avvocatura UE sulla classificazione dei rifiuti con codice a specchio

di: Filippo Bonfatti

Lo scorso 15 novembre 2018 sono state rese note le conclusioni dell’Avvocato generale UE, cause riunite da C-487/17 a C-489/17, in merito all’interpretazione richiesta alla Corte di Giustizia, dalla Corte di Cassazione italiana su quale approccio metodologico seguire per classificare correttamente i rifiuti con voci “a specchio”.

La richiesta si era resa necessaria a seguito di una indagine su una classificazione come “non pericolosa” di rifiuti contraddistinti dai cosiddetti codici “a specchio”, senza aver proceduto ad un'analisi sufficientemente accurata degli stessi, in violazione del principio di precauzione previsto dal diritto dell'Unione.

In sede d'impugnazione, il Tribunale del riesame ha annullato i provvedimenti del Gip, ritenendo che non si potesse presumere la pericolosità dei rifiuti con codice speculare, se non andando contro all'art. 27, c. 2, della Costituzione (“l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”).

Di qui la richiesta da parte della Cassazione, a sua volta interpellata, alla Corte europea di pronunciarsi relativamente a quanto sopra.