di: Vincenzo Morena
In caso di alterazioni della funzione epatica, biliare o di calcolosi delle vie biliari, l'uso del prodotto è sconsigliato. Se si stanno assumendo farmaci, è opportuno sentire il parere del medico. È questa l'avvertenza supplementare che dovrà essere presente in tutte le etichette di integratori alimentari contenenti curcuma entro il 31 dicembre 2019. Lo ha reso noto il Ministero della salute con la nota n. 50147 dello scorso 26 luglio.
La nuova etichettatura, fa sapere dicastero di Lungotevere Ripa, si è resa necessaria dopo che "a seguito delle indagini e valutazioni condotte sui casi di epatite colestatica insorti dopo l'assunzione di integratori alimentari contenenti estratti e preparati di Curcuma longa", il gruppo interdisciplinare di esperti appositamente costituito e la Sezione dietetica e nutrizione del comitato tecnico per la nutrizione e la sanità animale hanno concluso che, "ad oggi, le cause sono verosimilmente da ricondurre a particolari condizioni di suscettibilità individuale, di alterazioni preesistenti della funzione epato-biliare o anche alla concomitante assunzione di farmaci".
Nella comunicazione si legge, infine, che in conseguenza della decisione di sconsigliare l'uso di integratori contenenti estratti e preparati di curcuma a consumatori con problemi epatobiliari è stato adottato il decreto dirigenziale 26 luglio 2019 per modificare l'allegato 1 del DM 10 agosto 2018 sull'impiego di sostanze e preparati vegetali e che, per evitare "equivoci interpretativi e contraddizioni" sono state eliminate dalle linee guida sugli effetti fisiologici di questi prodotti "le indicazioni riferite a funzione epatica, funzione digestiva e funzionalità del sistema digerente che, pertanto, non potranno più essere utilizzate".
La nuova etichettatura, fa sapere dicastero di Lungotevere Ripa, si è resa necessaria dopo che "a seguito delle indagini e valutazioni condotte sui casi di epatite colestatica insorti dopo l'assunzione di integratori alimentari contenenti estratti e preparati di Curcuma longa", il gruppo interdisciplinare di esperti appositamente costituito e la Sezione dietetica e nutrizione del comitato tecnico per la nutrizione e la sanità animale hanno concluso che, "ad oggi, le cause sono verosimilmente da ricondurre a particolari condizioni di suscettibilità individuale, di alterazioni preesistenti della funzione epato-biliare o anche alla concomitante assunzione di farmaci".
Nella comunicazione si legge, infine, che in conseguenza della decisione di sconsigliare l'uso di integratori contenenti estratti e preparati di curcuma a consumatori con problemi epatobiliari è stato adottato il decreto dirigenziale 26 luglio 2019 per modificare l'allegato 1 del DM 10 agosto 2018 sull'impiego di sostanze e preparati vegetali e che, per evitare "equivoci interpretativi e contraddizioni" sono state eliminate dalle linee guida sugli effetti fisiologici di questi prodotti "le indicazioni riferite a funzione epatica, funzione digestiva e funzionalità del sistema digerente che, pertanto, non potranno più essere utilizzate".