Monitoraggio della presenza di acrilammide in alcuni alimenti: nuova Raccomandazione dell’UE

Monitoraggio della presenza di acrilammide in alcuni alimenti: nuova Raccomandazione dell’UE

di: Giovanna Soravia
Per garantire un livello elevato di protezione della salute umana gli operatori che producono e immettono sul mercato determinati prodotti alimentari devono adoperarsi al fine di raggiungere il tenore di acrilammide più basso che si possa ragionevolmente ottenere al di sotto dei livelli di riferimento stabiliti dal Reg. UE n. 2158/2017, e insieme alle Autorità competenti devono monitorare la presenza di acrilammide mediante appositi controlli secondo quanto previsto dal Reg. CE n.882/2004, per garantire un elevato livello di protezione della salute umana.
Nonostante tali obblighi, i dati raccolti non si possono ritenere sufficienti.
Con la Raccomandazione UE n.1888/2019 della Commissione, del 7 novembre 2019 sul monitoraggio della presenza di acrilammide in determinati alimenti che abroga le precedenti Raccomandazioni 2010/307/UE e 2013/647/UE viene stilato un elenco non esaustivo di alcuni alimenti/categorie alimentari, per orientare le autorità competenti e gli operatori del settore alimentare nella specifica attività di monitoraggio.
L’elenco, riportato nell’Allegato alla Raccomandazione stessa, comprende ad esempio prodotti da forno (croissant, ciambelle fritte…), prodotti a base di patate (ròsti, crocchette…), prodotti a base di cereali (muesli tostati al miele…).