di: Avvocato Giovanna Soravia
Quando il marchio registrato contiene un riferimento geografico che è contemplato anche da una DOP “nata” successivamente, emerge il rischio di induzione in errore del consumatore? I fatti di cui tratteremo commentando la recente sentenza della Corte di Cassazione risalgono al 2011, e riguardano l’utilizzo su alcune forme di formaggio di un marchio registrato, ritenuto evocativo di una denominazione di origine protetta, e quindi idoneo a trarre in inganno il consumatore. Su questo si è recentemente espressa la suprema Corte con la Sentenza 23 ottobre 2019, n. 27194, in commento.