di: Giovanna Soravia
Con
decreto del 22 luglio 2020, pubblicato in GU Serie Generale n. 215 del 29-08-2020, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e dello sviluppo economico hanno prorogato l’obbligo di indicazione dell’origine della materia prima per latte e derivati, già in vigore fino allo (scorso!) 31 marzo 2020.
L’indicazione di tale informazione è (ora?) obbligatoria sino al 31 dicembre 2021, come previsto dall’art. 1 del decreto stesso: “All'art. 7, comma 1, del decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e del Ministro dello sviluppo economico 9 dicembre 2016, recante «Indicazione dell'origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori», le parole «31 marzo 2020» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2021».
Anche stavolta, come per grano, riso, pomodoro, (ved. news del 9 luglio 2020) la “giostra temporale” e la fantasia legislativa destano alcune perplessità. Attendiamo il prossimo decreto?
L’indicazione di tale informazione è (ora?) obbligatoria sino al 31 dicembre 2021, come previsto dall’art. 1 del decreto stesso: “All'art. 7, comma 1, del decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e del Ministro dello sviluppo economico 9 dicembre 2016, recante «Indicazione dell'origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori», le parole «31 marzo 2020» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2021».
Anche stavolta, come per grano, riso, pomodoro, (ved. news del 9 luglio 2020) la “giostra temporale” e la fantasia legislativa destano alcune perplessità. Attendiamo il prossimo decreto?