di: Giovanna Soravia
Il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha da poco pubblicato, alla fine della cosiddetta “fase 1” relativa all’emergenza sanitaria da Covid-19, uno speciale
Report dedicato al periodo 1 febbraio – 30 aprile 2020 sulle alle attività di controllo svolte dagli uffici dell’ICQRF durante tale delicato e difficile periodo.
Le condizioni a dir poco straordinarie e di rara gravità che hanno caratterizzato ogni aspetto delle nostre vite nei mesi iniziali del 2020, ad oggi perduranti sebbene qualche segnale di timida ripresa, hanno determinato nuove modalità e nuove forme di controllo lungo la filiera agroalimentare, che ha continuato ad operare a sua volta adattandosi alle enormi problematiche ed esigenze specifiche del momento.
Il documento riporta alcuni dati relativi al profilo sanzionatorio, in particolare evidenziando che dal 1 febbraio al 30 aprile 2020, in piena emergenza da Covid-19, l’Istituto ha irrogato 948 contestazioni amministrative e ha depositato 49 notizie di reato, soprattutto nel settore vitivinicolo e in quello dei prodotti di qualità DOP/IGP/STG.
Il Report descrive poi come sono inevitabilmente cambiati i criteri di analisi del rischio, e come l’ICQRF abbia dovuto occuparsi in maniera crescente di monitorare le attività sugli alimenti preconfezionati che, date le eccezionali circostanze, sarebbero stati maggiormente venduti durante le restrizioni sanitarie e le misure di contenimento imposte dall’epidemia Covid-19.
Circa il 67% dell’attività ispettiva dell’ICQRF è stata svolta nei tre settori maggiormente rappresentativi (vitivinicolo, oleario e lattiero-caseario) seguiti da ortofrutta, cereali e carni e da altri settori che secondo le previsioni avrebbero registrato sostanziali incrementi delle vendite (uova, pasta, riso e, come detto sopra, i preconfezionati).
Per le medesime ragioni di chiusura dei punti vendita, per cui i consumatori costretti in casa hanno aumentato gli acquisti on line, anche la relativa attività dell’ICQRF ha visto intensificarsi il monitoraggio sui canali dell’e-commerce, che ha contato 445 interventi per la rimozione di inserzioni irregolari sulle piattaforme Amazon (42), Alibaba (14)e Ebay (389).
Non sono mancati, purtroppo, casi di operatori del settore alimentare che hanno voluto cercare di approfittare dell’emergenza sanitaria, tenendo condotte illecite e proponendo in vendita integratori alimentari pubblicizzati come funzionali a contrastare il contagio, o persino efficaci nella cura dal virus, privi però di ogni fondamento scientifico. L’ICQRF ha effettuato 35 interventi con conseguenti segnalazioni di irregolarità, su diversi prodotti come miele, funghi, radici di curcuma, infusi. Su questo specifico settore di intervento il Mipaaf aveva emesso uno specifico comunicato stampa a fine aprile.
Le condizioni a dir poco straordinarie e di rara gravità che hanno caratterizzato ogni aspetto delle nostre vite nei mesi iniziali del 2020, ad oggi perduranti sebbene qualche segnale di timida ripresa, hanno determinato nuove modalità e nuove forme di controllo lungo la filiera agroalimentare, che ha continuato ad operare a sua volta adattandosi alle enormi problematiche ed esigenze specifiche del momento.
Il documento riporta alcuni dati relativi al profilo sanzionatorio, in particolare evidenziando che dal 1 febbraio al 30 aprile 2020, in piena emergenza da Covid-19, l’Istituto ha irrogato 948 contestazioni amministrative e ha depositato 49 notizie di reato, soprattutto nel settore vitivinicolo e in quello dei prodotti di qualità DOP/IGP/STG.
Il Report descrive poi come sono inevitabilmente cambiati i criteri di analisi del rischio, e come l’ICQRF abbia dovuto occuparsi in maniera crescente di monitorare le attività sugli alimenti preconfezionati che, date le eccezionali circostanze, sarebbero stati maggiormente venduti durante le restrizioni sanitarie e le misure di contenimento imposte dall’epidemia Covid-19.
Circa il 67% dell’attività ispettiva dell’ICQRF è stata svolta nei tre settori maggiormente rappresentativi (vitivinicolo, oleario e lattiero-caseario) seguiti da ortofrutta, cereali e carni e da altri settori che secondo le previsioni avrebbero registrato sostanziali incrementi delle vendite (uova, pasta, riso e, come detto sopra, i preconfezionati).
Per le medesime ragioni di chiusura dei punti vendita, per cui i consumatori costretti in casa hanno aumentato gli acquisti on line, anche la relativa attività dell’ICQRF ha visto intensificarsi il monitoraggio sui canali dell’e-commerce, che ha contato 445 interventi per la rimozione di inserzioni irregolari sulle piattaforme Amazon (42), Alibaba (14)e Ebay (389).
Non sono mancati, purtroppo, casi di operatori del settore alimentare che hanno voluto cercare di approfittare dell’emergenza sanitaria, tenendo condotte illecite e proponendo in vendita integratori alimentari pubblicizzati come funzionali a contrastare il contagio, o persino efficaci nella cura dal virus, privi però di ogni fondamento scientifico. L’ICQRF ha effettuato 35 interventi con conseguenti segnalazioni di irregolarità, su diversi prodotti come miele, funghi, radici di curcuma, infusi. Su questo specifico settore di intervento il Mipaaf aveva emesso uno specifico comunicato stampa a fine aprile.