La vicenda giudiziaria sfociata nella recente pronuncia della Corte di Giustizia su tale tematica, nasce in Svezia avanti il Tribunale di Stoccolma per la proprietà intellettuale e il commercio, nella
causa C-363/19
Il giudizio era promosso dal Mediatore svedese per la tutela dei diritti dei consumatori (Konsumentombudsmannen) contro la Mezina AB (società svedese che produce e commercializza medicinali e integratori alimentari) contestando la legittimità e correttezza delle indicazioni sulla salute utilizzate dalla Società su alcuni prodotti, sulla fondatezza delle prove scientifiche e sull’onere della prova relativo.
Il problema nasceva dal fatto che nel caso specifico dei botanicals le indicazioni sulla salute erano oggetto di regime transitorio, mancando l’adozione nell’elenco di cui all’art.13, par.3 del Reg. CE n.1924/2006 e rimettendo l’utilizzo di tali claims alla responsabilità dell’operatore del settore alimentare coinvolto, come dichiarato dall’art. 28, par. 5 del Regolamento stesso.
investito della causa pendente tra il Konsumentombudsmannen e la società Mezina AB, il Tribunale svedese ha rimesso ben cinque domande pregiudiziali all’attenzione della Corte di Giustizia, chiedendo di fornire chiarezza in particolare sull’interpretazione degli artt.5,6 in combinato disposto con l’art.10, par.1 e dell’art.28, par.5 del Reg. CE n.1924/2006, e dell’art. 3 della Direttiva 2005/29/CE sulle pratiche commerciali sleali.
Indicazioni sulla salute e botanicals nella recente Sentenza della Corte di Giustizia Europea nella causa C-363/19
2 novembre2020
di: Avvocato Giovanna Soravia
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