Interventi di prevenzione e sigarette elettroniche

di: Fernando Tateo e Monica Bononi - Laboratori di Ricerche Analitiche e Tecnologiche su Alimenti e Ambiente – Di.S.A.A. Università degli Studi di Milano

Varie note sono state pubblicate negli anni scorsi a firma degli Autori della presente in merito all’uso indebito di sigarette elettroniche: il fondamento delle ragioni di contestazione della opportunità d’uso degli aromi, glicole propilenico e glicerina come materie da “svapo” è quella della inesistenza di norme di legge che considerino gli aromi a destinazione alimentare come prodotti chimici che si possano considerare come prodotti da fumo.

I solventi per gli aromi sono composti di cui non esiste pubblicata notizia scientificamente provata in merito allo loro innocuità a carico della mucosa bronchiale e dei tessuti polmonari. La stessa cosa dicasi per quanto riguarda l’effetto prodotto per impiego “fumo” dalla diversificata struttura dei composti organici costituenti gli aromi destinati per norma agli alimenti.

A quanto detto prima si somma ogni considerazione opportuna sulla necessità di disporre di documentazione scientifica comprovante la completa innocuità di tetraidrocannabinolo (THC) e di Vitamina E acetato, sostanze anch’esse usate nei preparati per “svapo”, visto che esistono buone ragioni per considerare tali prodotti come potenzialmente dannosi per le strutture polmonari. Le ricerche in corso sembrano sostenere il rischio di danni prodotti al tessuto polmonare.

Si sa che strutture scientifiche statunitensi ufficiali stanno raccogliendo dati utili a definire in termini scientifici i danni da sigarette elettroniche e che altri istituti sanitari europei stanno facendo altrettanto. Molte pubblicazioni scientifiche sull’argomento sono tra l’altro disponibili sul web.