Attività lavorative in corso, infezione da coronavirus e responsabilità penale del Datore di Lavoro

di: Avvocato Daniele Zaniolo

Ma il datore di lavoro (o gli altri soggetti), sono penalmente e civilmente responsabili nel caso in cui alcuni dei dipendenti contraggano l’infezione causata dal corona virus?

Alla domanda è necessario rispondere su due differenti piani, quello oggettivo e quello processuale.

Le regole imposte dai decreti ministeriali, dalle normative regionali e, in generale, provenienti da autorità che sono finalizzate a contenere il rischio di contagio da coronavirus, sono imperative. Esse costituiscono il fondamento dell’obbligo di diligenza e, in altre parole, la loro violazione costituisce quella colpa specifica che consiste nella violazione (negligente) di leggi, regolamenti ordini e discipline” (art. 43 c.p.).

Se, dunque, il dipendente contrae la patologia denominata Covid19 perché non sono state rispettate le misure di contenimento, allora il datore di lavoro, potrebbe essere chiamato a rispondere del reato di lesioni colpose? Nel caso in cui, invece, le misure siano state adottate ma non rispettate, la responsabilità starà in capo ai soggetti sui quali vige l’obbligo di controllo del rispetto delle misure di prevenzione?

Il processo, come noto, è lo strumento attraverso il quale lo Stato acquisisce la prova della responsabilità penale.

Come provare che effettivamente la persona offesa è stata infettata sul luogo di lavoro?