L’obbligo di vigilanza del datore di lavoro.
I sempre più stringenti obblighi sanciti dalla Corte di Cassazione

L’obbligo di vigilanza del datore di lavoro. I sempre più stringenti obblighi sanciti dalla Corte di Cassazione

di: Avvocato Daniele Zaniolo

La sentenza della Corte di cassazione penale, Sez. 4, 22 giugno 2021, n. 24415, affronta uno dei temi che ricorre sovente nelle aule di giustizia è proprio quello del dovere di controllo e sorveglianza del datore di lavoro; dei suoi confini e delle modalità di adozione.

Il lavoratore era un soggetto esperto e dotato di un elevato grado di professionalità. Durante le operazioni di potatura egli, privatosi dell’imbracatura, si sporgeva oltre la barriera del cestello, quindi, per motivi non accertati, precipitava al suolo riportando lesioni gravissime.


La sentenza richiama il granitico orientamento giurisprudenziale che sostiene che non ci sarà esenzione di responsabilità per il datore di lavoro che, dopo aver formato, informato e dotato dei dispositivi necessari e, infine, incaricato altri della sorveglianza, non avrà proceduto personalmente a controllare il dipendente.

Esigere vigilanza e controllo anche su dipendenti formati ed esperti e sulle condotte dolose altrui, impone un’organizzazione aziendale complessa che faccia della sorveglianza il fulcro intorno al quale operare ma che potrebbe anche non essere sufficiente.

Ed allora il rischio, tutt’altro che concreto, è che dietro a questa interpretazione delle norme si nasconda una forma di responsabilità oggettiva, da posizione, alla quale il datore di lavoro non può sfuggire.