Sono ormai trascorsi anni dal momento in cui il parametro “glifosate” è divenuto “carattere” distintivo degli sfarinati destinati alla produzione di pasta alimentare. Si è intanto disquisito in varie sedi in tema di tolleranze proponibili per i residui, in considerazione di svariati criteri di studio del problema dal punto di vista tossicologico. Non sempre i pareri in tal senso sono stati concordi ma si è comunque giunti ad un limite tollerato di 10 mg/kg.
I Laboratori di Ricerche Analitiche e Tecnologiche su Alimenti e Ambiente – UniMi – Di.S.A.A. hanno svolto lunga sperimentazione adottando varie metodiche e si ritiene, ai fini della possibile unificazione dei criteri analitici, di porre all’attenzione degli operatori del settore il metodo identificabile come “QuPPe-PO (M 1.3) – EU Reference Laboratories for Residues of Pesticides” .
I dettagli della metodica su cui i laboratori UniMi hanno svolto lo studio statistico dei risultati sono stati riportati di seguito, in allegato alla presente nota.
Sulle problematiche di determinazione analitica del glifosate nelle paste alimentari
25 gennaio2021
di: Prof.Fernando Tateo – Prof.Monica Bononi - Laboratori di Ricerche Analitiche e Tecnologiche su Alimenti ed Ambiente – Di.S.A.A. Università degli Studi di Milano
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