Sulle problematiche di determinazione analitica del glifosate nelle paste alimentari

di: Prof.Fernando Tateo – Prof.Monica Bononi - Laboratori di Ricerche Analitiche e Tecnologiche su Alimenti ed Ambiente – Di.S.A.A. Università degli Studi di Milano

Sono ormai trascorsi anni dal momento in cui il parametro “glifosate” è divenuto “carattere” distintivo degli sfarinati destinati alla produzione di pasta alimentare. Si è intanto disquisito in varie sedi in tema di tolleranze proponibili per i residui, in considerazione di svariati criteri di studio del problema dal punto di vista tossicologico. Non sempre i pareri in tal senso sono stati concordi ma si è comunque giunti ad un limite tollerato di 10 mg/kg.

I Laboratori di Ricerche Analitiche e Tecnologiche su Alimenti e Ambiente – UniMi – Di.S.A.A. hanno svolto lunga sperimentazione adottando varie metodiche e si ritiene, ai fini della possibile unificazione dei criteri analitici, di porre all’attenzione degli operatori del settore il metodo identificabile come “QuPPe-PO (M 1.3) – EU Reference Laboratories for Residues of Pesticides” .

I dettagli della metodica su cui i laboratori UniMi hanno svolto lo studio statistico dei risultati sono stati riportati di seguito, in allegato alla presente nota.