Le Linee Guida sono state redatte dal SISTEMA NAZIONALE per la PROTEZIONE DELL’AMBIENTE (SNPA) e sono state approvate con il Decreto Ministeriale 9 agosto 2021, n. 47, così come integrate dal sotto-paragrafo denominato "3.5.9 - Rifiuti prodotti dal trattamento meccanico/meccanico-biologico dei rifiuti urbani indifferenziati"..
Il documento, che consta di più di 170 pagine, contiene sia indicazioni di tipo tecnico che giuridico. Il che non deve stupire; a bene vedere infatti si tratta delle due facce della medesima medaglia. Alcune regole per la classificazione dei rifiuti hanno certamente natura giuridica, sia dal punto di vista formale che sostanziale. Altre invece sono qualificabili come disposizioni “tecniche”.
Le Linee Guida hanno preso una posizione esplicita, confortati anche dalla fondamentale decisione della Corte di Giustizia Europea del 28 marzo 2019, in merito alla dura diatriba scaturita da un certo orientamento della Corte di Cassazione Italiana, relativa alle modalità di ricerca dei contaminanti. I giudici nostrani pretendevano che nel processo di classificazione si procedesse con il c.d. metodo della certezza, vale a dire che si ricercassero tutti i possibili contaminanti che la normativa prevede per la classificazione tabellare della pericolosità del rifiuto. Di contrario avviso coloro che ritenevano invece sufficiente limitare l’investigazione ai contaminanti che era ragionevole attendersi di trovare.
Il documento è articolato e complesso e meriterà senza dubbio diversi approfondimenti, soprattutto dal punto di vista tecnico.