La situazione (per punti principali) del settore biologico durante l’emergenza Covid19 tra aumento dei consumi ed esigenze normative.

di: Avvocato Giovanna Soravia

dal rapporto “Bio in cifre 2020” pubblicato nel mese di agosto e presentato da Ismea (Istituto per i servizi del Mercato Agricolo Alimentare) si deriva che nel primo semestre 2020, in piena emergenza Covid19 e periodo per gran parte segnato dal lockdown nazionale, si è registrato un incremento di consumi di prodotti dell’agroalimentare biologico pari al +4,4% superando i 3,3 miliardi di Euro, con una prevalenza nelle Regioni del Nord-ovest (35,6%) e del Nord-est (27,7%).

Più consumi, più produzione, più vendite…ma anche improvvisa carenza di fondi e difficoltà di reperire risorse finanziarie, problemi con il personale dipendente, problemi nella conduzione dei rapporti di lavoro, lungo tutta la filiera: ecco che gli operatori potrebbero incorrere in alcune irregolarità, ed il settore divenire più esposto alle infiltrazioni di natura criminale.

Ma come rispondere ad esigenze di maggior controllo proprio in un momento in cui le difficoltà e i rischi legati all’emergenza sanitaria rendono tutto (anche l’attività di controllo) ancora più complicata?