Sicurezza: perché il lavoratore deve “maturare” cognitivamente?

Sicurezza: perché il lavoratore deve “maturare” cognitivamente?

di: Fabio Falino - Stefano Tarlon

Prosegue la rassegna di articoli dedicati alla Sicurezza Comportamentale, aperta con un contributo del Dr. Fabio Falino, il quale, Psicologo con Laurea in Scienze della Formazione per Adulti e Psicoterapeuta comportamentale abilitato, riporta la sua esperienza di Direttore di Stabilimento dal 2021 dove sperimenta nella pratica il suo approccio sulla Sicurezza cognitiva.

Il secondo contributo è scritto a quattro mani dal Dr. Falino e dall’Ing. Stefano Tarlon, già Responsabile Tecnico in organismi di certificazione e membro di Gruppi di lavoro in sede Accredia ed UNI, autore di pubblicazioni nel campo dell’implementazione ed integrazione di sistemi gestionali, oltre che docente in corsi di formazione sulla Sicurezza in Azienda, e dal 2019 HSE manager.

L’Obiettivo della Sicurezza in Azienda, dicono, è adottare un Sistema che produca un incremento della consapevolezza ed una modifica cognitiva permanente sulle tematiche Sicurezza e Ambiente, da parte dei lavoratori.

CONSEGUENZE possibili:

  • modifica stabile del comportamento
  • diminuzione degli infortuni, delle malattie professionali, degli incidenti ed incremento delle segnalazioni
  • incremento della cultura in ambito Sicurezza-Ambiente
  • maggiore tutela per datore di lavoro e azienda