Denuncia di infortunio all’INAIL ed effetti sul processo civile.
La “confessione” del datore di lavoro.

Denuncia di infortunio all’INAIL ed effetti sul processo civile. La “confessione” del datore di lavoro.

di: Avvocato Daniele Zaniolo

Come noto, quando si verifica un infortunio sul lavoro con prognosi di guarigione superiore a tre giorni, sorgono una serie di obblighi di comunicazione a carico del datore di lavoro e del lavoratore:
Il datore di lavoro ha l’obbligo di inoltrare la denuncia/comunicazione di infortunio entro un certo termine dalla ricezione dei riferimenti del certificato medico (numero identificativo del certificato, data di rilascio e periodo di prognosi) già trasmesso per via telematica all’Istituto direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria competente al rilascio.

Con circolare del INAIL N. 10 del 2016  si è precisato che il datore di lavoro non ha più l’obbligo di trasmettere il certificato medico ma che: «Resta, (…), a carico del datore di lavoro l’indicazione nella denuncia obbligatoria in modalità telematica dei riferimenti del certificato medico».

La Corte di Cassazione, sezione Lavoro, con sentenza del 9 aprile 2023 n. 8611 ha però chiarito che la denuncia di infortunio all’INAIL, obbligatoria ai sensi del Testo Unico indicato, può essere considerata una confessione stragiudiziale alla stregua di quanto disposto dall’articolo 2735 c.c.

Va detto subito che non si tratta di una novità, perché da tempo l’orientamento interpretativo era già stabilizzato in questa direzione.

Si tratta, è bene precisarlo, di un orientamento giurisprudenziale reso nell’ambito del processo civile che ha regole molto diverse da quello penale.

A ben vedere si tratta di un’interpretazione piuttosto rigorosa, anche in considerazione del fatto che, solitamente, la denuncia telematica all’INPS non viene fatta personalmente dal datore di lavoro, ma da qualche addetto dell’impresa.

Ma quello che, ordinariamente, viene vissuto come un adempimento burocratico, certamente importante e come detto, delegato ad un impiegato o dipendente, viene presuntivamente attribuito al datore di lavoro con le conseguenze che abbiamo visto.

La descrizione delle modalità dell’infortunio, anche se succinta e finalizzata all’adempimento di un obbligo di legge, è considerata dunque alla stregua di una confessione. Per tale motivo è quanto mai opportuno riflettere attentamente prima di compilarla e, magari, interpellare i propri consulenti.