A differenza delle sanzioni civili, le sanzioni amministrative e tributarie hanno una natura afflittiva e punitiva, piuttosto che risarcitoria.
Esse non mirano a riparare un danno specifico ma a punire un comportamento illecito e a prevenire futuri illeciti.
Colpiscono la persona fisica responsabile dell’illecito e non il suo patrimonio. Di conseguenza, esse non sono trasmissibili agli eredi, in quanto il principio della personalità della responsabilità impedisce che un soggetto possa ereditare una punizione inflitta ad un altro.
Esempi di sanzioni amministrative e tributarie intrasmissibili sono le c.d. “multe” per violazioni del codice della strada, le sanzioni per l’omessa dichiarazione fiscale e quelle per le irregolarità amministrative nelle attività imprenditoriali.
Del tema si è occupata la sentenza della Corte di Cassazione, Sez. Tributaria n. 3724 del 13 febbraio 2025, incentrata sull'intrasmissibilità agli eredi delle sanzioni tributarie.