Gentili lettori,
l’UE è uno dei maggiori consumatori mondiali di prodotti associati
alla deforestazione ed al degrado forestale. Secondo
la Commissione Europea, senza un adeguato intervento normativo,
il consumo Ue di legno, bestiame,
soia, palma da olio, cacao
e caffè potrebbe determinare circa 248.000 ettari
di deforestazione all’anno, entro il 2030. Per ridurre l'impatto
ambientale di quanto proviene o è prodotto al di fuori dell'Unione
Europea, è stato concepito il
Regolamento (UE) 2023/1115, noto con l'acronimo
EUDR (European Deforestation-free products Regulation),
che sostituirà il
Regolamento (UE) 995/2010 sul legname (EUTR) già a partire dal
dicembre 2025. Con
News dell'11 marzo vi abbiamo dato notizia della pubblicazione,
da parte della Commissione europea, di Linee Guida per la
compliance delle Imprese a questo Regolamento. Alla
spiegazione di quanto previsto da questo regolamento è dedicato l'approfondimento, più che mai attuale, a cura della D.ssa Anna
Maria Fumarola.
Vi invitiamo a leggere anche gli altri approfondimenti presenti
in questo numero, a cura rispettivamente dell'Avv. Teodora
Uva - a chiarimento di alcuni aspetti irrisolti,
per l'OSA, nell'applicazione della riforma Cartabia -
ed a cura dell'Avv. Valeria Pullini sulla recente
pronuncia della Corte di Giustizia dell'Ue del 30 gennaio
2025 nella
causa C-510/23 che rappresenta un significativo intervento giurisprudenziale
in materia di tutela dei consumatori e pratiche commerciali sleali.
Rinviandovi alla rassegna completa delle notizie della sezione
News, segnaliamo in particolare, a livello nazionale, i
seguenti interventi del Ministero della Salute:
- La
nota n. 7732 del 17 marzo 2025 , con cui ha fornito dettagli
sulle nuove funzionalità nel portale Vetinfo, riguardanti
la gestione di diverse attività zootecniche, l'identificazione degli
animali ed i controlli veterinari;
- La
Circolare del 10 marzo e la
Nota del 25 marzo, della Direzione Generale della Salute Animale
italiana, con cui sono state allertate le autorità sanitarie regionali e
locali, gli UVAC e le associazioni di categoria, per attivare misure
preventive a seguito della segnalazione di un caso di Afta
epizootica in Ungheria, dopo quello in Germania dello scorso
febbraio.
- La
Nota 28 febbraio 2025, n. 8267, con cui ha fornito risposta
ad un quesito della Regione Veneto sui MOCA, in
merito all'obbligo di notifica degli Stabilimenti previsto dall'art.
6, comma 1, del D.Lgs n. 29/2017.
Sempre a livello nazionale è stata pubblicata la relazione
2024 sul contrasto alle pratiche commerciali sleali. L'Ispettorato
centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti
agroalimentari (ICQRF) ha reso noto di aver condotto 809 controlli
nel 2024, durante i quali sono stati verificati 325 operatori, di
cui 57 risultati irregolari, e sono state notificate 564 contestazioni.
A livello regionale segnaliamo l'approvazione delle
nuove linee tecniche per i controlli nella produzione biologica
di riso da parte della Lombardia, mentre il
Lazio ha approvato la
modulistica per attuare il "Piano d'azione per le Zone Vulnerabili
all'inquinamento da Nitrati di origine agricola".
A livello europeo è arrivata una proposta da
parte dell'EFSA per la revisione dei limiti
massimi di residuo (LMR) per i prodotti fitosanitari a base di rame,
mentre la Global Honey Organisation (GHO) lancia
un allarme nell'UE riguardo all'uso di nuove sostanze chimiche non
autorizzate, definite "potenziatori", che dichiarano
di modificare gli indicatori chiave di qualità del miele
come enzimi, HMF, prolina e conducibilità elettrica. Infine la
Commissione UE ha aggiornato le FAQ sulle
norme in materia di agricoltura biologica.
Da segnalare anche alcune nuove pubblicazioni tecniche:
la prima a cura dell'INAIL sulla resistenza
agli antifungini in agricoltura, con un focus sulle categorie
professionali a maggior rischio che includono i lavoratori agricoli
(soprattutto in ambienti confinati come le serre) e gli allevatori
addetti alla distribuzione/stoccaggio di mangimi animali; La seconda
a cura dell'ISS, dal titolo "Microbioma
nell'uomo, negli animali, negli alimenti e nell'ambiente: implicazioni
per la valutazione del rischio nella sicurezza alimentare"
che evidenzia come l'analisi del microbioma rappresenti
uno strumento importante per valutare i rischi ambientali causati
dalle attività umane, poiché le comunità microbiche possono agire
come indicatori sensibili.
Ricordiamo che le News e gli approfondimenti presenti in questo
numero, sono estratti dal
canale informativo dedicato al settore alimentare del servizio
di aggiornamento e commento normativo,
ARS Clipper.
Buona lettura
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