Gentili lettori, il glifosato, un analogo aminofosforico della glicina (cioè simile ma non identico) è noto a livello mondiale come
erbicida totale non selettivo. Nel 2010 l’uso del glifosato in agricoltura era stato approvato già in 130 paesi, rendendolo l’erbicida più diffuso al mondo.
Inizialmente il suo successo fu dovuto alla sua presunta bassa pericolosità per l’uomo
rispetto ad altri erbicidi dell’epoca.
Ma negli ultimi anni, la questione della pericolosità del glifosato è stata oggetto di un
acceso dibattito scientifico e normativo e diversi sono gli studi che si sono succeduti,
al più recente, che ha avuto molto risalto, del
giugno 2025, dell’Istituto Ramazzini di Bologna, pubblicato sulla rivista Environmental Health.
Ce ne parla Simonetta Dall'Ava nel suo approfondimento. Gli altri approfondimenti presenti in questo numero
e che vi invitiamo a leggere, sono firmati dall'Avvocato Valeria Pullini e dalla D.ssa Anna Maria Fumarola. L'avvocato Pullini ci illustra
il
DDL S. 1519
della XIX Legislatura , presentato il 3 giugno 2025, che si
propone come riforma organica del sistema sanzionatorio penale in materia di frodi alimentari, introducendo nuovi strumenti di tutela penale specificamente calibrati sulle esigenze di protezione del patrimonio agroalimentare italiano e dei consumatori.
Il provvedimento è attualmente in corso di esame presso la 2ª Commissione permanente (Giustizia) del Senato in sede referente.
La D.ssa Fumarola, invece, ci parla della
stretta connessione tra la qualità del prodotto alimentare e la sua tracciabilità,
in quanto la tracciabilità permette di verificare e garantire la provenienza, le fasi di produzione e le caratteristiche di un alimento, elementi chiave per valutarne la qualità e la sicurezza
dello stesso.
Tra le novità degne di nota dell'ultimo periodo,
segnaliamo la
pubblicazione del
D.Lgs 102/2025 che apporta importanti
disposizioni integrative e correttive del
D.Lgs 18/2023, di
attuazione della
direttiva (UE) 2020/2184, concernente la
qualità delle acque destinate al consumo umano. Il Decreto
entra
in vigore il 19 luglio 2025, ma le nuove disposizioni si
applicano dal 31 dicembre 2026, con misure transitorie fino al
31 dicembre 2032 per i prodotti già conformi alla precedente
normativa nazionale, a condizione che sia garantito il rispetto
del valore di piombo.
Il nuovo testo stabilisce limiti più stringenti per le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) e l’acido trifluoroacetico (TFA).
Grande importanza viene attribuita alla valutazione della conformità dei prodotti a contatto con le acque destinate al consumo umano: materiali e i prodotti devono utilizzare solo sostanze presenti negli
"elenchi positivi europei". INfatti, viene istituito un
"Sistema nazionale di valutazione della conformità".
Vengono stabiliti requisiti minimi per reagenti chimici e materiali filtranti (ReMaF). Dal 13 gennaio 2036, solo i ReMaF autorizzati dal CeNSiA potranno essere immessi sul mercato e utilizzati, con procedure di autorizzazione che gli operatori economici dovranno avviare dal 12 gennaio 2028.
Maggiore estensione, poi, viene data all'Anagrafe Nazionale Territoriale delle Acque (AnTeA).
Obblighi specifici, infine, per tutti gli
edifici prioritari come scuole, ospedali, strutture sanitarie e ricettive che dovranno ora disporre di un Piano di Autocontrollo della qualità dell’acqua.
Infine il decreto stabilisce l'applicazione di sanzioni per la violazione delle sue disposizioni.
Rinviandovi alla lettura della sezione NEWS,
per la rassegna completa delle novità, ricordiamo che i
contenuti in questo
numero sono estratti dal
canale informativo dedicato al settore alimentare del servizio
di aggiornamento e commento normativo,
ARS Clipper.
Buona lettura
NEWS:
APPROFONDIMENTI IN PRIMO PIANO:
Vai all'archivio
Please do not reply, per informazioni scrivere
a simona.galante@arsedizioni.it
|