Gentili lettori,
insieme al riepilogo dei fatti salienti intervenuti
nell'ultimo periodo nell'ambito dell'Industria alimentare, che
trovate nella sezione News, vi
segnaliamo due importanti contributi dell'avvocato Valeria
Pullini.
Nel primo entra nel merito della normativa relativa alla
produzione, controllo ed etichettatura dei prodotti biologici, che
sono destinati ad assumere un peso ed una diffusione sempre
maggiore nei prossimi anni. Ricordiamo, infatti, che nel mese di marzo 2021, la Commissione ha varato un piano d'azione per l'agricoltura biologica in Ue, il quale mira a conseguire l'obiettivo del Green Deal europeo di destinare il 25% dei terreni agricoli all'agricoltura biologica, entro il 2030. Da alcuni anni è entrato in vigore in Ue il
regolamento (UE) n. 848/2018, relativo alla
produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici,
che ha abrogato il precedente regolamento (CE) n. 834/2007.
La sua applicazione, precedentemente prevista a decorrere dal 1° gennaio 2021, è stata posticipata di un anno, ossia a decorrere dal 1° gennaio 2022, sia per dare il tempo alle aziende di adeguarsi ai nuovi adempimenti, sia a causa del Covid-19.
Vista la complessità degli atti derivanti dalla sua applicazione, l'avvocato
Pullini ce lo illustra nel dettaglio, prendendo in esame, oltre
alla panoramica della legislazione europea e nazionale, il sistema di certificazione, i gruppi di operatori, il sistema dei controlli e l’etichettatura dei prodotti biologici.
Il secondo è il commento ad una importante sentenza del TAR di Brescia, la 812/2022
in un caso di ricorso da parte di un’impresa italiana cui l’ATS territoriale
aveva inviato una comunicazione a mezzo della quale disponeva il
ritiro di prodotti a seguito di una segnalazione del Sistema di
allerta alimentare europeo (RASFF - Rapid Alert System for Food
and Feed). Molti ricorderanno la notizia, esplosa nel 2020, delle contaminazioni di
diversi prodotti, tra cui semi di sesamo e faribna di carrube,
da parte di Ossido di Etilene, sostanza utilizzata anche come pesticida, non è più autorizzata in Ue. In questo caso specifico il TAR, in un’ottica di bilanciamento tra principio di precauzione e proporzionalità delle misure,
ha tenuto in considerazione anche l’esigenza di minimizzare i danni economici all’impresa produttrice, consentendo la commercializzazione dei lotti conformi, ancorché prodotti con una miscela della farina contaminata, nonostante un’interpretazione rigorosa del regolamento (CE) n. 178/2002 ne avrebbe imposto il ritiro dal mercato.
Segnaliamo che avete ancora pochi giorni per iscrivervi ai webinar,
di cui trovate una breve prentazione in fondo alla Newsletter:
Please do not reply, per informazioni scrivere a
simona.galante@arsedizioni.it
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PRESENTAZIONE DEI WEBINAR:
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LE INFORMAZIONI COSIDDETTE“ECO-FRIENDLY”:
I “GREEN CLAIMS” O CLAIMS ETICI/AMBIENTALI
18 aprile 14.30- 18.30 (4h)
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I “green claims” o claims ambientali
o, ancora, claims etici sono indicazioni dirette ad affermare, suggerire o lasciare intendere - o anche solo evocare - il minore o ridotto impatto ambientale del prodotto o del servizio offerto.
Di tale attitudine si stanno facendo portavoce non solo gli operatori che offrono beni o servizi, a mezzo di un’informazione che veicoli l’attenzione dei consumatori sul quid pluris offerto dai propri prodotti in tema di maggiore tutela dell’ambiente, ma anche dalla stessa Ue, intesa come complesso politico-istituzionale, la quale ha recentemente confermato di seguire tale tendenza adottando, nell’ambito delle politiche generali, l’Agenda della Commissione europea 2020 (c.d. New Deal for consumers).
Il punto fondamentale della materia in esame è costituito proprio dalle informazioni al consumatore, le quali devono essere corrette, veritiere e comprensibili; idonee, cioè, a porlo nella condizione di operare scelte consapevoli e fattivamente vantaggiose sotto il profilo ambientale.
Il presente webinar avrà ad oggetto l’inquadramento normativo di tali informazioni di carattere volontario e i relativi requisiti e le condizioni d’impiego.
Saranno, poi, considerate alcune tipologie di “green claims”, nonché l’individuazione dell’attuale sistema sanzionatorio a fronte di illeciti perpetrati a mezzo di informazioni etiche ambientali non conformi, come è il caso del cd. greenwashing.
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Le informazioni nutrizionali front-of-packaging
(FOP) e l’indicazione di origine dell’ingrediente primario o qualificato: aggiornamenti giurisprudenziali
26 aprile 14.30- 18.30 (4h)
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La prima parte della giornata formativa sarà dedicata all’etichettatura nutrizionale supplementare front-of-packaging (FOP).
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha recentemente condotto alcune istruttorie sull’utilizzo volontario del Nutri-Score (sistema di informazione nutrizionale Front Of Packaging armonizzato) da parte di operatori italiani del settore alimentare.
Il Webinar prenderà in considerazione l’attuale orientamento della nostra Antitrust in ordine all’utilizzo di tale schema FOP e di similari sistemi di impostazione semaforica, in particolare approfondendo le relative valutazioni in tema di comunicazioni volte ad orientare le scelte di acquisto dei consumatori in materia di nutrizione senza incorrere in fraintendimenti.
La seconda parte della giornata formativa avrà ad oggetto l’indicazione di origine in relazione agli alimenti e, più nello specifico, le modalità di indicazione di origine dell’ingrediente primario o qualificato.
Molteplici decreti interministeriali, dall’anno 2016, affollano il sistema giuridico nazionale in punto di obbligo di riportare l’indicazione di origine di determinati alimenti, quali il latte, il riso, il grano utilizzato per la produzione di pasta di semola di grano duro, ecc.
La materia, lungi dall’essere definita e compresa in modo chiaro nei relativi aspetti applicativi da parte delle imprese del settore alimentare, è stata recentemente oggetto di disamina e valutazione da parte del giudice amministrativo in sede nazionale – nella specie, il TAR Lazio, Roma – che, nell’ambito di apposito procedimento amministrativo giudiziale, si è occupato di decidere sulla legittimità o meno del decreto Mipaaf e MiSE n. 0009317 del 26 luglio 2017, relativo all’indicazione dell'origine, in etichetta, del grano duro per paste di semola di grano duro.
Oggetto dell’odierna disamina e delle conclusioni che verranno tratte sarà la sentenza emessa dal TAR ad esito del predetto procedimento, le cui motivazioni saranno poste a confronto – ai fini di una valutazione di coerenza (o meno) - sia con le preminenti regole previste dalla disciplina normativa europea in punto di individuazione e indicazione dell’origine, sia con la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Ue, anch’essa di recente intervenuta sul punto.
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